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Si chiude il nostro dibattito sul Tpl in Campania

by Flavio Cioffi
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“Un giornale non è mai la verità”! Lo scriveva tanto tempo fa Salvatore Di Giacomo. E guai se aspirasse ad esserlo ritagliandosi una funzione etica. Può però rappresentare un mediatore di conoscenza, di analisi, di approfondimento. Un catalizzatore di idee affinché qualcuno scriva gli articoli che, secondo un progetto, si ritiene utile vengano letti.

In questa logica abbiamo avviato il dibattito, che si conclude oggi, sul Trasporto Pubblico Locale in Campania alla luce delle recenti dichiarazioni del presidente De Luca. Il quale auspica “un’unica azienda di trasporto regionale”. Un obiettivo chiaro ma non ancora definito nel quando né nel quomodo.

Purtuttavia le parole di De Luca, in piena campagna elettorale, rappresentano un programma politico bello e buono. Non sono parole dal sen fuggite e meritano dunque la dovuta attenzione. Anche nella prospettiva delle elezioni comunali dell’anno prossimo a Napoli. L’ipotesi ventilata, inoltre, si riflette sul ruolo stesso della Regione: Ente di programmazione e controllo o anche, sostanzialmente, di gestione?

Il primo a proporre autonomamente questa domanda è stato il professore Mario Calabrese, ponendo la questione in termini addirittura cogenti. Non a caso la discussione, sviluppatasi nell’ottica di offrire un contributo analitico e valutativo e che ha visto l’ampia partecipazione di personalità di assoluta specifica competenza, si è rivelata articolata, rigorosa ed intensa. Ma soprattutto libera.

Questo era il nostro obiettivo e ci sembra di averlo raggiunto.

Altra storia è se poi la politica riuscirà a raggiungere quello che dovrebbe essere il suo. Ossia, per essere pragmatici, ripartire in maniera intelligente i ruoli di programmazione e regolazione dei servizi fra Regione e Città Metropolitana di Napoli. Come ha scritto Ennio Cascetta.