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Tanta Napoli alla Mostra del cinema di Venezia

by Piera De Prosperis
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76esima edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia (28 agosto – 7 settembre 2019). Ben sette i titoli in concorso realizzati in Campania, di cui due selezionati nella sezione principale.

Il sindaco del Rione Sanita, di Mario Martone, è tratto integralmente dalla omonima commedia di Eduardo De Filippo presente nella Cantata dei giorni pari. E’ la storia di Don Antonio Barracano, noto come il “sindaco” del Rione Sanità, quartiere popolare napoletano che diede anche i natali a Totò, “uomo d’onore” chiamato a dirimere le questioni del rione, secondo la regola che chi “tiene i santi” va in Paradiso e chi non ne ha va da Don Antonio. Dal protagonista si reca un ragazzo che vuole uccidere il padre e “il sindaco” decide di intervenire per riconciliarli e salvare entrambi.

Martone porta sul grande schermo alcuni degli attori della versione teatrale, andata in scena al NEST di San Giovanni a Teduccio: Francesco Di Leva nei panni di Antonio Barracano e Adriano Pantaleo in quelli del suo braccio destro Catiello. Sul set anche Massimiliano Gallo, nel ruolo del giovane figlio del fornaio Arturo Santaniello, Roberto De Francesco e Daniela Ioia. Qual è il senso di questa ripresa di un testo apparentemente datato, in cui la camorra appare ancora come una sorta di parastato che paternalisticamente interviene là dove non ci sono le istituzioni? L’idea di affidare il ruolo del Sindaco a un uomo giovane e deciso, nel fisico e nel gesto pone la figura del protagonista al centro del sistema criminale camorristico, ancora perfettamente funzionante, laddove la scrittura eduardiana ne faceva il simbolo di un sistema di valori e disvalori al tramonto. Il mondo di Antonio Barracano è ancora vivo, drammaticamente vivo. In premessa c’è la realtà di San Giovanni a Teduccio, del NEST e dei suoi giovani attori, molti dei quali vivono nel quotidiano la vera guerra di camorra, retta da boss neanche trentenni.

Martin Eden è la trasposizione realizzata da Pietro Marcello dell’omonimo capolavoro di Jack London. Il regista casertano invece di farne un marinaio di San Francisco ha deciso di trasportarlo a Napoli così da ambientare la storia di Martin Eden tra le vie del golfo nella Partenope del XX secolo. Le riprese, tra Napoli e Torre Annunziata, vedono Luca Marinelli nei panni del protagonista che si innamora di Elena (Jessica Cressy) sorella di Arturo, figlio della ricca borghesia industriale che ha salvato da un’aggressione. Per sedurre Elena, che rappresenta lo status sociale al quale Martin aspira, inseguirà il sogno di diventare scrittore, conscio dell’estrazione proletaria dalla quale proviene.

La scelta dell’ambientazione la spiegano il regista e il co-sceneggiatore nel comunicato ufficiale: “Per questo Martin Eden è un romanzo di grande attualità politica. E per questo abbiamo immaginato il nostro Martin attraversare il Novecento, o meglio una ‘crasi’, una trasposizione trasognata del Novecento. Libera da coordinate temporali. Ambientata non più nella California del romanzo ma in una Napoli che potrebbe essere una qualsiasi città portuale (non solo) d’Italia”.

Nella sezione Orizzonti c’è Nevia, storia di una ragazza di 17 anni che vive in un container di Ponticelli. Diretto dalla napoletana Nunzia De Stefano che si è fatta le ossa sui set dei film di Matteo Garrone, la storia di Nevia ha dei punti di incontro con la vita della regista che ha vissuto per dieci anni in un container alla periferia di Napoli, quando il terremoto degli anni 80 costrinse la sua famiglia a sfollare in un campo improvvisato, in attesa di una sistemazione.

Sufficiente è il cortometraggio di Maddalena Stornaiuolo e Antonio Ruocco, ideato e realizzato nell’ambito del corso di produzione cinematografica di Vodisca Teatro / La Scugnizzeria e presentato alle Giornate degli Autori in Notti veneziane. Ambientato in una scuola della periferia nord di Napoli, un ragazzo di circa quindici anni si presenta alla commissione d’esami di licenza media. I professori lo accolgono con lo scetticismo riservato agli alunni pluriripetenti. Lui non si perde d’animo e racconta con fermezza la sua tesina che parte dalla storia, la sua storia, che è stata segnata da un accadimento drammatico fino ad affrontare il Cristo Velato.

Veronica non sa fumare di Chiara Marotta, giovane regista salernitana, in concorso per la Settimana internazionale della Critica racconta di Veronica, diciassette anni, che ha spiato a lungo, da lontano, una vita diversa dalla sua e l’ha scelta per sé. Quando finalmente riesce ad avvicinare Alessia, si immerge totalmente nel nuovo mondo, che si rivela uguale e allo stesso tempo diverso da quello che immaginava.

Sono Citizen Rosi, fuori concorso, racconta il regista napoletano attraverso i suoi film messi in fila non nell’ordine in cui sono stati girati; ma in base alla precedenza storica dei fatti di cronaca che raccontano. In questo modo il documentario non racconta solo il lavoro di Rosi, ma restituisce anche mezzo secolo di storia d’Italia. Ci accompagna in questo viaggio la figlia Carolina ed è Rosi stesso, in frammenti delle sue interviste, a dare senso e intensità al suo cinema. Tanti gli intervistati: magistrati, giornalisti, registi e amici.

Perché le esperienze non vadano perdute e anche noi possiamo godere della visione di tutto quello che viene presentato in rassegna, vi sarà la nona edizione di “Venezia a Napoli. Il cinema esteso”. La manifestazione diretta da Antonella Di Nocera, in programma dal 23 al 27 ottobre 2019, porta in vari spazi cittadini e della periferia titoli d’autore dal programma della Mostra, spesso non distribuiti in Italia, insieme con grandi nomi del panorama cinematografico e culturale nazionale e internazionale.

Napoli, quindi, set cinematografico d’eccezione ma anche, soprattutto, metafora di una realtà contraddittoria che nei suoi vicoli e nelle sue magnifiche testimonianze artistiche trova la migliore sintesi iconografica.