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Made Appalti. Una piattaforma innovativa per le imprese di lavori pubblici

by Redazione
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Se c’è un settore produttivo in Italia che sconta un grave ritardo nella digitalizzazione del meccanismo informativo e della comunicazione, è certamente quello degli appalti dei lavori pubblici. Questo vale sia per le imprese, soprattutto piccole e medie, che per le innumerevoli stazioni appaltanti. Una piattaforma che offre aggiornamenti e servizi specifici, rappresenta quindi uno strumento necessario per orientarsi e operare concretamente. Questa è MadeAppalti. Ne abbiamo parlato con Danilo Esposito e Noemi Vorro, i due giovanissimi soci che la gestiscono.

Danilo, come è nata MadeAppalti?

Dieci anni fa quasi tutti i siti di informazione giuridica di settore erano blog, nonostante fosse già diffuso un approccio a internet molto diverso. Quindi pensai di utilizzare un tipo di comunicazione differente. Partimmo con una semplice pagina Facebook, in un periodo in cui il mondo degli appalti mancava di confronto e si teneva quasi nascosto, poi sviluppammo una piattaforma per aggiornare gli utenti sulla normativa e la giurisprudenza di settore. Tra le prime i Italia. Si rivolge principalmente all’ufficio gare delle imprese di costruzioni, ma anche ai progettisti, ai professionisti, alle società di servizi, perfino ai funzionari pubblici. Nel 2013 siamo partiti con 100 followers e alla fine dell’anno erano già 1.300. Ovviamente ogni nostro utente rappresenta un’impresa, uno studio professionale, una struttura insomma. Quindi più persone e più interessi.

Oggi non offrite più solo informazione.

No, MadeAppalti non è più soltanto un sito di informazioni gratuite. Offriamo assistenza legale. Le aziende possono rivolgersi al nostro staff di avvocati in base al pacchetto acquistato. Pubblichiamo tutte le gare che vengono bandite in Italia e i relativi esiti, in tutte le categorie. Poi c’è il servizio di rating. Si tratta di un sistema di valutazione annuale, il primo 100% italiano, pensato per le piccole e medie imprese. 40 domande relative a 4 settori: livello imprenditoriale, certificazioni ambiente, antimafia ed etica, indici finanziari. Il punteggio massimo finale è la tripla A, il minimo CD. Il meccanismo di valutazione che utilizziamo è molto stringente. In particolare, l’indice finanziario imposto è lo stesso che utilizza RFI. In questo modo le aziende possono avere un quadro preciso dei loro potenziali partner.

Recentemente, Noemi è entrata nella compagine sociale. Perché e con quali prospettive?

Io studio economia e lavoro nel settore già da tempo seguendo un consorzio stabile. Nel corso della mia attività ho avuto modo di utilizzare i servizi di MadeAppalti e ho subito colto il potenziale dell’iniziativa. Un approccio molto innovativo al mondo degli appalti pubblici. Digitalizzare l’informazione e l’interazione fra le imprese rappresenta uno strumento utilissimo e foriero di importanti sviluppi. Infatti, nei prossimi tre anni contiamo di rafforzare il servizio di rating sensibilizzando il sistema e spingendo le aziende con rating basso a migliorarlo. Puntiamo a raggiungere quota 1.000 piccole e medie imprese di costruzioni valutate. Un contributo anche alla stabilizzazione del settore. D’altronde, oggi siamo già tra le prime piattaforme di questo tipo in Italia con circa 24.000 follower, un gruppo di oltre 5.000 utenti in collegamento tra loro e operiamo su tutto il territorio nazionale. Intendiamo migliorare significativamente le nostre performance nel medio periodo e penso che ci riusciremo.