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Lifeguard. Bravo Andrea

by Titti Giordano
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Questa è, purtroppo, una estate diversa dalle altre. Il Covid-19 ha impedito a tanti di trascorre le vacanze all’estero ed è così che la vacanza al mare ha fatto da padrona. Le nostre spiagge campane sono piene di bagnanti e le località del bel Cilento sono state prese d’assalto. Quindi, è stato importante che ogni lido, oltre che rispettare le misure anti contagio, si sia dotato di adeguate misure di sicurezza, ovvero di “Lifeguard”, meglio conosciuti come bagnini. Nell’immaginario collettivo tutti ricordano il film americano “Baywatch”, dove accanto ad attori palestrati una giovane bagnina, Pamela Anderson, attirava l’ammirazione maschile. Ecco, sulla maggior parte delle nostre spiagge non vi sono tali tipologie di bagnini. Però di certo a quelli nostrani non manca la preparazione ed il coraggio nell’affrontare il mare. E se invece trovassimo tutte e due le cose in un nostro bagnino? Il proprietario, Francescomaria Santucci del bel lido “La Rosa Dei Venti” di San Mauro Cilento – Acciaroli, lo ha sotto contratto. Occhi verdi a mandorla, quasi 18 anni, un metro e ottantacinque, coraggio e professionalità da vendere. Formato presso la Società Nazionale di Salvamento, Sezione Pontecagnano, ha imparato i segreti sul salvamento dal bravo ed esperto Comandante Ernesto Maffia di cui è stato allievo. Ecco perché, insieme al collega ventenne Pasquale Astore, ogni bagnate del lido “La Rosa Dei Venti” può sentirsi al sicuro. Già segnalato dai colleghi giornalisti per un triplo salvataggio il giorno di ferragosto, Andrea Zappia, finora, detiene il record personale di ben 22 salvataggi. Il mare di Acciaroli ha la particolarità di essere un mare basso che inganna il turista che si sente tranquillo, ma ciò nonostante, alcune volte, si creano forti correnti che possono essere pericolose perché unite al panico possono far affogare una persona anche se l’altezza dell’acqua è di appena un metro, un metro e mezzo! Quando si effettua un salvataggio l’attenzione è sul bagnante ma il bagnino cosa prova durante e dopo, come si sente?

Andrea, il tuo lavoro è di grande responsabilità perché salvi le persone in difficoltà, ma cosa ti dicono dopo che li hai portati a riva?

Quando li raggiungo in mare sono spaventati e devo calmarli spiegando cosa devono fare per ritornare a riva. Una volta raggiunta, per prima cosa mi ringraziano. Sicuramente pensano di averla scampata bella. Qualcuno mi ha guardato con ammirazione e quasi tutti mi volevano offrire qualcosa al bar per sdebitarsi.

Tutti i salvataggi sono uguali o ti è mai capitato di aver dubitato di prendere il bagnante in mare?

Ogni salvataggio che ho fatto è stato diverso. Dipende da tanti fattori. Il primo da considerare è rappresentato dalle condizioni del mare. Un po’ di tempo fa ho salvato una quattordicenne. Il mare non era molto alto, ma c’erano delle onde fastidiose e le correnti forti. Ho dovuto lottare per raggiungerla. Non mi era mai capitato di bere tanta acqua a mare ma lei era spaventata ed io cercavo di tranquillizzarla parlandole, spiegandole che stavo arrivando e che c’erano altre persone a darmi una mano. A un tratto un’onda mi ha spinto sott’acqua e vi sono rimasto per una decina di secondi ingurgitando tanta acqua (avevo la bocca aperta) ma il desiderio di salvarla mi ha permesso di riportarla a riva sana e salva prendendola in braccio. Certo, ogni salvataggio è faticoso ma mi è addirittura capitato di essere applaudito dai bagnanti del Lido e è stata una bella soddisfazione.

Che effetto ti fa aver salvato un così elevato numero di persone?

Sono contento di riuscire a far sentire al sicuro i bagnanti di questo Lido. Qui è come una grande famiglia. I proprietari son persone gentili e competenti. A ferragosto Francesco, il proprietario, si è buttato con me in mare per aiutarmi nel salvataggio di ben tre persone in contemporanea. Erano su un canotto che il mare portava velocemente al largo ed erano molto spaventati. Quindi, questo “numero elevato” è anche un lavoro di squadra. Quando mi butto con il salvagente “baywatch”, quello a tre maniglie, il guinzaglio e la bretella nera, che è legato ad una corda di molti metri, una volta raggiunto il bagnante in difficoltà, il collega Pasquale Astore tira la corda per riportarci in sicurezza a riva.

Un impegno quotidiano che il giovane Andrea Zappia porta a termine dimostrando doti fuori dal comune, tant’è che lo conoscono e riconoscono in molti, quasi come uno di quei protagonisti del film americano “Baywatch” con cui ha in comune la bellezza ed il coraggio.