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AstraDoc, “La timidezza delle chiome” e “Atlantide”

by Redazione
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Venerdì 31 marzo si proiettano due documentari al Cinema Astra di Napoli: “Atlantide” di Yuri Ancarani (Italia-Francia, 2021 – 104’) e “La timidezza delle chiome” di Valentina Bertani (Italia-Israele, 2022 – 96’). Tra le due proiezioni, un omaggio a Gianni Minà.

 

La timidezza delle chiome è stato presentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, nella sezione “Notti Veneziane” delle Giornate degli Autori, vincendo poi il Nastro d’Argento Speciale dedicato a Valentina Pedicini e rientrando nella shortlist di documentari candidati ai prossimi David di Donatello.

Il film vede protagonisti Benjamin Israel, Joshua Israel, Sergio Israel, Monica Carletti, Michela Scaramuzza. “Credo sia un’esperienza unica per lo spettatore quella di poter osservare da un punto di vista inedito un modo di vivere poco rappresentato negli audiovisivi: quello di due adolescenti con disabilità intellettiva. Quella tra cinema di finzione e cinema documentario è una soglia, ed è proprio lavorando su questo confine labile che ho concepito il film: ho insegnato a Benjamin e Joshua a non percepire la macchina da presa, relazionandosi tra loro e con gli altri in modo naturale, senza condizionamenti dovuti alla presenza della troupe. Ho seguito i gemelli dal giorno del loro esame di maturità al momento in cui sono usciti dal percorso della scuola e si sono ritrovati adulti in una società abilista, accompagnandoli anche nelle fughe alla ricerca della propria identità e indipendenza dalla famiglia” (note di regia).

 

Atlantide, presentato nel 2021 nella sezione “Orizzonti” alla Biennale di Venezia e candidato come miglior documentario ai Premi David di Donatello, racconta l’avventura di Daniele – giovane di Sant’Erasmo, isola della laguna di Venezia – che vive di espedienti, emarginato anche dal gruppo dei suoi coetanei.

Atlantide è un film nato senza sceneggiatura. I dialoghi sono rubati dalla vita reale, e la storia si è sviluppata in divenire durante un’osservazione di circa quattro anni, seguendo la vita dei ragazzi. Il desiderio di vivere così da vicino le loro vite, dentro i loro barchini, ha reso possibile tutto il resto: Il film si è lentamente costruito da solo.” (note di regia).

 

www.arcimovie.it