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Bagnoli. Invitalia archistar

by Giulio Espero
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Invitalia va avanti come un carrarmato. L’Agenzia nazionale, soggetto attuatore della riqualificazione di Bagnoli, non più tardi di una decina di giorni fa si è molto compiaciuta del successo di partecipazione al (discusso) “Concorso Internazionale di Idee per l’ex area industriale dell’Italsider”. Ieri, l’AD Domenico Arcuri, insieme al ministro Provenzano, al sindaco De Magistris, al commissario Floro Flores e agli assessori regionali Bonavitacola e Discepolo, ha annunciato che “nelle prossime due settimane confidiamo di aggiudicare la gara per le bonifiche dell’area Eternit”.

A ben guardare, i verbi sono ancora declinati al futuro. Sono i soliti annunci elettorali? Il sospetto è legittimo visto che, a febbraio, si vota per le suppletive al Senato e, in primavera, per la Regione. Proviamo allora ad entrare un po’ più nel merito e cerchiamo di capire se il carrarmato si sta davvero muovendo.

Il Concorso è una raccolta di idee per il disegno del nuovo paesaggio di Bagnoli, compresa la definizione planivolumetrica del nuovo edificato di cui al PRARU. Prevede una discreta premialità in termini economici. Circa 325.000 euro ripartiti in maniera graduale tra i prime tre classificati.

La procedura dovrebbe essere più o meno questa. Le 36 candidature pervenute, alle quali fanno capo oltre 160 studi di architettura, 40 dei quali internazionali, a testimonianza del successo dell’iniziativa, saranno valutate da una commissione (composta da chi?) che selezionerà i migliori 20. Questi ultimi presenteranno la propria idea progettuale entro 60 giorni. Sarà poi un’altra commissione, composta da esperti indicati da Regione, Comune, MIBACT/Sovrintendenza, Invitalia e Consiglio Nazionale degli Architetti, che entro settembre dovrà selezionare la rosa dei 3 migliori progetti. Invitalia avrà infine la facoltà di affidare al vincitore le successive fasi di progettazione.

A occhio, prima che si veda qualche buona idea e sia esposto qualche progetto di massima vero e non i soliti render generici, riteniamo possano passare parecchi (ma parecchi) mesi. Già immaginiamo la lentezza con la quale gli Enti procederanno alla individuazione del proprio rappresentante in seno alla commissione. Già sentiamo il lieve suono metallico del bilancino adottato quando si dovranno scegliere i tre migliori progetti. Sono ormai lontani gli anni di Bassolino Sindaco/Presidente della Regione, quando i migliori architetti e gli artisti più alla moda facevano a gara per disegnare le stazioni della Metropolitana di Napoli (ma lì era facile: un architetto per ogni stazione, senza scontentare nessuno). Certo, sarà interessante vedere cosa proporranno le archistar per la zona occidentale di Napoli, tanto ricca di fascino paesaggistico quanto di incuria e sciatteria urbana.

Senza dimenticare i commenti astiosi e risentiti che sono circolati, qualche considerazione di carattere generale ci sentiamo di farla. La logica consolidata nei processi di rigenerazione urbana, adottata in tutte le più importanti capitali europee, è più o meno questa: la politica prima recepisce e poi governa l’esigenza di cambiamento. Successivamente, con l’ausilio degli esperti, individua una serie di soluzioni programmatiche in relazione alle disponibilità finanziarie ed alla reale possibilità di trasformazione. Infine, formula una richiesta, precisa e circostanziata, agli architetti. L’Architettura viene così chiamata a progettare una soluzione ad un problema ben individuato, cioè dai contorni definiti.

A Bagnoli, pare che il vero tema del concorso sia: care archistar, visto che noi politici da più di vent’anni non riusciamo ad esprimere una progettualità seria e credibile per il problema Bagnoli, non è che voi, per caso, avreste qualche idea brillante (magari artistica e creativa, un disegnino sfizioso)? Ma Invitalia non è la politica e ha fatto quello che ha potuto.

Sul fronte della bonifica, quello che ci sta più a cuore, ieri si sono viste le ruspe. Prove tecniche di trasmissione, per il momento, e i maligni dicono che fra qualche giorno non le vedremo più. Il concreto avvio ci sarà quando saranno consegnati i lavori di bonifica dell’area ex-Eternit (20 milioni di euro circa), quella mai sequestrata dalla magistratura. Come detto, Invitalia spera di farlo entro un paio di settimane, anche se a noi risulta che sono già pendenti ricorsi al TAR.

Il ministro Provenzano ha dichiarato: “vogliamo aprire questo luogo alla cittadinanza, coinvolgeremo la città nel concorso di idee, apriamo oggi i recinti e proviamo a restituire alla città quello che negli anni è stato sottratto”. Ecco, noi ci accontenteremmo che Bagnoli venisse sottratta alle mani di chi vuole fare solo passerella, pronto a defilarsi quando le questioni e i problemi seri dovranno per forza di cose essere affrontati.

Due settimane passano presto. Ma anche se fossero due mesi andrebbe bene lo stesso. Saremmo ancora in tempo per decidere come votare.