fbpx
Home In Italia e nel mondo Comunque, bentornata

Comunque, bentornata

by Gianluca Volpe
0 comment

Non ha fatto manco in tempo a scendere dall’aereo, dopo diciotto mesi di prigionia, che intorno alla sua vicenda si è scatenato un vero e proprio putiferio.

Silvia Romano, venticinquenne cooperante internazionale, impegnata come volontaria in Kenya, in pochi giorni dal suo ritorno a casa si è ritrovata al centro dell’interesse dell’opinione pubblica che la vede quotidianamente protagonista di prime pagine e polemiche di ogni tipo.

Da “orgoglio nazionale” a “neo terrorista”, passando per “sciacquina inutile e dannosa”, su questa giovane ragazza, che ha studiato per conseguire una laurea in una scuola per mediatori linguistici per la sicurezza e la difesa sociale, non si è risparmiato nulla.

Laureata, a 23 anni è salita su un aereo (a quanto pare neanche per la prima volta) per raggiungere un piccolo villaggio in una delle tante regioni povere del Kenya dove si impegna e lavora come educatrice di bambini.

Immaginare cosa abbia spinto una giovanissima milanese ad intraprendere la strada della cooperazione internazionale e quali motivazioni abbiano portato Silvia ad impegnarsi quotidianamente in favore di bambini che vivono in condizioni molto diverse da quelle che lei stessa ha vissuto, obbligano, quanto meno, ad una riflessione. Certamente l’ultimo pensiero di Silvia è stato quello di procurare danni, ancor meno di fare del male a qualcuno e,  nonostante le molteplici opinioni espresse anche in Parlamento (adesso almeno indossando una mascherina che meglio qualifica taluni nostri Onorevoli rappresentanti), dovremmo essere unanimi nel pensare che questa nostra giovane concittadina è senza dubbio una brava ragazza che è tornata a casa e,  grazie a Dio, ha potuto riabbracciare i suoi cari.

In questo periodo, in cui la pandemia da coronavirus ha suscitato tante riflessioni sulla necessità di riscoprire uno spirito solidale, pensare che c’è qualcuno che a 23 anni parte per aiutare gente in un altro continente, offre sicuramente un esempio concreto.

Dobbiamo imparare a condividere per crescere insieme, senza lasciare fuori nessuno.” La pandemia ci ha ricordato come siamo tutti sulla stessa barca.” Queste parole pronunciate da Papa Francesco durante l’annuncio della 106^ Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, (che quest’anno sarà celebrata il 27 Settembre), bene riassumono il concetto di “solidarietà globale” che, a nostro avviso, dovrebbe essere al centro delle agende politiche di tutto il mondo.

Bentornata cara Silvia!