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Gli spazi del Mare

by Daniela Villani
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L’Autrice, già Delegata al Mare del Sindaco di Napoli, è Presidente della onlus “riprendiamoci Napoletani”.

La drammatica esperienza Covid porta con sé almeno due grandi opportunità per definire due punti di inizio da pianificare al più presto sul mare.

Il primo. Il mare come risorsa del golfo di Napoli che grazie al fermo delle attività ha ritrovato le sue acque caraibiche, limpide e trasparenti, e più in generale il nostro ecosistema marino che ha ritrovato i suoi spazi naturali. Consolidare e tutelare la risorsa mare è il lavoro da programmare non solo con azioni di contrasto e controllo sugli scarichi illeciti, ma anche con un piano di adeguamento degli impianti fognari privati affinché si possa mettere a norma l’intero sistema. Concedendo tempo ed incentivi ma al tempo stesso imponendo un limite temporale oltre il quale non ce ne sarà più per nessuno.

La seconda opportunità è quella del rilancio della nostra risorsa blu con un ripensamento degli spazi marittimi in tempi di convivenza con il Covid-19. Dove il cittadino ritorni il destinatario principale del riuso, della rigenerazione, della progettazione degli spazi marittimi. E’ giunta l’ora di recuperare l’esistente e di progettare nuove modalità di fruizione, con soluzioni creative adattate ai nuovi bisogni della comunità. Vedere il mare, immergersi, navigarlo, viverlo. Quanti spazi marittimi ci sono attorno a noi completamente in disuso? E che viceversa potrebbero rispondere ai bisogni visivi, psicologici, di benessere, ricreativi, ludici, sportivi, vitali. Riutilizzare diversamente gli spazi, azzerare le innumerevoli problematiche e veti, e al contempo mettersi al lavoro per una progettualità immediata e poi di lungo respiro. Iniziare con l’esistente senza condizionamenti ed in deroga ad obsolete norme che di fatto negano qualsiasi progettualità e involontariamente incrementano l’illegalità lungo la costa. Ed un mare in disuso.

Innescare meccanismi virtuosi, sostenibili, di rinascita e rigenerazione del nostro prezioso polmone blu. Penso alla riorganizzazione dei flussi e a nuove modalità di gestione servizi, alla rivitalizzazione delle periferie del mare almeno in modalità elioterapeutica, al ripensamento degli specchi acquei, dei pontili abbandonati, alla fruizione delle scogliere e delle passeggiate precluse. Declinare in azioni di medio e lungo termine delineando piani di gestione della costa e degli spazi marittimi.

A questo proposito, come presidente della onlus riprendiamoci Napoletani, nei prossimi giorni presenterò, con un noto studio di progettazione, il progetto “il paradiso sotto casa”. Che porteremo all’attenzione del Governatore De Luca, della Soprintendenza, dell’Autorità portuale e di tutte le importanti realtà associative campane al fine di favorire il massimo sostegno alla crescita sociale, economica e di blue economy. Tre moduli estendibili e da rimodulare secondo posizionamento, progettati per arenili, specchi acquei e scogliere, con disciplinare dettagliato che regolamenta le modalità di fruizione in linea con le prescrizioni anti Covid. Tre soluzioni indipendenti tra loro che l’Associazione ha adottato e intende promuovere in tutta la Campania. Il progetto, NaDD-Project – Napoli Design District, è patrocinato dal PAM, l’assemblea parlamentare del Mediterraneo.

Il mare come protagonista della rinascita, per il futuro dei nostri figli, per gli uomini e le donne Campane.