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Covid-19 tra falchi e colombe

by Federico L. I. Federico
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Questa primavera del Corona Virus Covid-19, ormai quasi avanzata, mi ha insegnato a comprendere i versi di alcune specie di volatili. Ora so che i falchi stridono e che i colombi tubano. Ma anche che tutti insieme comunicano. E molti sono presenti sui media, con una irrefrenabile preferenza per le TV. L’oggetto è sempre lo stesso: il maligno Corona Virus, poi individuato come Covid-19, che sovente sfugge alle regole conosciute fino a oggi in materia virale.

In più, recentemente, in esito alle ricerche di alcuni laboratori nel mondo il Corona Virus  covid di questa Pandemia è stato ritenuto mutante, per ora, in almeno due o tre “varianti”. E’ comprensibile. Lo scrivo a lume di logica più che di naso … da cronista, visto che la pandemia estesa al globo terrestre avrà consentito al “nostro” di moltiplicarsi in fantastiliardi di esserini proliferati dai soli due o tre ceppi iniziali. Che siano poi stati o no i cinesi gli autori, siano essi naturali o artificiali, nati per uno svarione della Natura o per un errore dell’Uomo… chissà chi lo sa.  Lo sanno però – a nostra insaputa – quelli che io definisco i falchi, cioè quelli che stridono le loro certezze incuranti dei tanti abbagli che loro stessi, come tutti, hanno preso. Ma si sentono in diritto di distribuire patenti di autenticità soltanto alle proprie teorie e reprimende per falsità a tutti gli altri.

Tra i Falchi posso menzionare più di uno di quelli che – tra un’ospitata TV e un’altra pure – non perdono l’occasione per accapigliarsi con il primo che osi parlare di cure innovative, in attesa del vaccino, per i contagiati e i malati di Corona Virus. Ripeto: di Corona Virus covid, senza “per” o “con”, di cui affido le distinte e tristi contabilità agli esperti.

Ultima vittima sacrificale del Falco per antonomasia è stato il Prof. Giulio Tarro, che si può definire un Colombo, senza ovviamente nulla voler togliere ai suoi meriti di grande ricercatore e già primario emerito dell’Ospedale napoletano Cotugno. Chi scrive lo ricorda protagonista nella lotta contro il vibrione del Colera a Napoli, che fu da lui per PRIMO scoperto e contrastato con efficacia immediata. I morti allora furono una decina, non di più. Eppure il marchio becero di colerosi ai Napoletani è rimasto, sia pure nelle pieghe più miserevoli dei Falchi Ultras del Calcio. In alcune cittadine lombarde si è però perpetuato fino a ieri l’urlo collettivo “Colera”, quando la squadra del Napoli scendeva in campo. Il caso ha voluto che proprio quelle cittadine hanno purtroppo dovuto contare a decine all’ora i decessi per Corona Virus in certi momenti tragici. L’Italia intera ha seguito quegli eventi con umana compassione e angoscia. I falchi ultras del Calcio non strideranno più? E le polemiche insorgenti in questi giorni tra alcune Regioni del Nord e quelle del Sud del Paese saranno storie passate, come ha dimostrato il confronto dei Presidenti De Luca e Fontana nella trasmissione Porta a Porta. A nostro parere De Luca ha vinto per K.O. tecnico alla prima ripresa nel confronto con Fontana che si è limitato a incassare. Buon per lui! Anche Tarro però, si è battuto bene, rimandando al mittente le offese che lo hanno ferito come mancato Nobel, beffardamente classificato come mancato vincitore di Miss Italia, in analogia irrispettosa dell’uomo e dello studioso. Ma si è difeso come può fare un colombo, oltre tutto gran signore, contro un falco. Abbiamo quindi motivo di credere che a tutti sia rimasto l’amaro in bocca. Ma quello che ci indigna è pensare che la “colpa” del Colombo Tarro era stata quella di annunciare che – secondo la sua esperienza di virologo – la veemenza infettiva del Corona Virus covid aveva i giorni contati. E che bastavano le cure già adottate e quelle in via di sperimentazione, in attesa dei vaccini. E che, infine, il Corona Virus si può contrastare efficacemente, se si interviene con sollecitudine, all’inizio della infezione.

Il Reato di pensiero – di libero pensiero – di Tarro era stato quindi quello di avere sottovalutato il vaccino come soluzione finale. Gli riconosco una coerenza encomiabile in un mondo popolato da Falcolombi, animali ibridi come centauri, pronti – a comando o a convenienza – a interpretare ruoli ambivalenti.

Un altro Colombo, anzi propriamente una Colomba, è la prof. Maria Rita Gismondo, la quale ha subito l’attacco di uno stormo di Falchi. La Gismondo è Direttore del Laboratorio dell’Ospedale milanese Sacco di Milano e lei per PRIMA in Italia ha individuato il Corona Virus. Anche il suo è stato è un Reato di pensiero, anzi di libero Pensiero.  Quando ha affermato che “…si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una Pandemia globale” oppure che “…l’epidemia potrebbe essere mutata, sta succedendo qualcosa di strano”. I Falchi in questo caso sono riuniti nella Associazione “Patto Trasversale per la scienza” che vanta soci blasonati in Medicina. Essa ha tra i principi fondativi il seguente: “La missione del PTS è chiara: difendere il cittadino dalla diffusione di atteggiamenti anti-scientifici e difendere l’onorabilità e la credibilità della comunità scientifica.” Il PTS si presenta nel proprio sito WEB affermando che: L’obiettivo principale è portare le evidenze scientifiche alla base delle scelte legislative e di governo di tutti i partiti politici, trasversalmente.”

Ebbene, sia benvenuta la Scienza in sostegno trasversale alla Politica ma per favore, nel nome del Dubbio Galileiano, risparmiateci il Pensiero Unico!