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Da Salerno a Milano via Austria e Trieste

by Luca Rampazzo
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Claudio Conforti, di Salerno come il padre, anch’egli noto medico, è un giovane talento che per fortuna non è in fuga. Non molti, infatti, dopo un soggiorno formativo prestigioso come il suo in Austria, rientrano in Italia. Lui lo ha fatto ed il suo impegno è stato ripagato. È stato, infatti, premiato al Congresso Mondiale di Dermatologia, tenutosi a giugno scorso a Milano, per le sue ricerche su una malattia rara e grave della pelle.

Di quale patologia si tratta?

Una forma di Istiocitosi. Gli istiociti sono cellule che difendono la cute. Talvolta si ammalano. La variante che abbiamo analizzato è lo xantogranuloma necrobiotico, una forma rara perioculare, che causa problemi di vista e, nelle forme più gravi, rischia di portare alla cecità.

E come avete trattato il problema?

Con un approccio multifarmaco. Ma la cosa più difficile resta fare la diagnosi. Abbiamo affrontato il problema con uno studio anatomopatologico del campione. Poi una terapia off label. Infine, abbiamo ottenuto un buon controllo della patologia: c’è stato un blocco del peggioramento. Ed un ritorno ad una attività consona all’età ed alla professione della paziente. Noi abbiamo scelto il trattamento con meno effetti collaterali.

Da cosa è determinata questa patologia?

Sicuramente da componenti genetiche e ambientali, con un innesco ed un motore ad ora sconosciuti. Si studia gradualmente questa malattia unendo le singole esperienze dei centri dermatologici che incontrano i singoli casi.

Tra questi, la clinica dermatologica di Trieste con la quale collabora. Ce ne parli.

Negli ultimi tre anni c’è stata una grande innovazione con la nomina di un nuovo primario, la prof.ssa Iris Zalaudek, primo esperto mondiale di dermatoscopia. È cambiata la mission: diagnosi precoce dei tumori cutanei, melanoma e non melanoma. E poi trattamento a 360 gradi, dalla chirurgia ai trattamenti sistemici per il melanoma e per i tumori cheratinocitari. Senza dimenticare l’ultima generazione di laser e di terapia fotodinamica. Il tutto in collaborazione con un network di esperti in questo campo a livello mondiale. Sicuramente questo ambiente stimolante nel quale mi sto formando, è stato determinante, anche aldilà del premio, per la mia crescita professionale. L’intera clinica ha validi professionisti e ricercatori con i quali svolgiamo molta ricerca, eseguendo prestigiose pubblicazioni.