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Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi, gli atti del Seminario Nazionale

by Giulio Espero
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È iniziata la seconda fase della consultazione pubblica prevista nell’ambito dell’iter di localizzazione del sito nel quale realizzare il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico.

Il 15 dicembre infatti, Sogin ha pubblicato, sui siti istituzionali (depositonazionale.it e seminariodepositonazionale.it), gli atti del Seminario Nazionale, svoltosi dal 7 settembre al 24 novembre, di cui avevamo dato conto in un nostro precedente articolo.

Questa fase durerà trenta giorni e si concluderà il prossimo 14 gennaio. Durante questo periodo potranno essere presentate eventuali altre osservazioni e proposte tecniche finalizzate alla predisposizione della Carta Nazionale Aree Idonee (CNAI), che terrà conto dei contributi emersi nelle diverse fasi della consultazione pubblica comprensiva del Seminario Nazionale.

Ricorderete che già la partecipazione live al seminario (circa 45 ore di diretta streaming, sul canale YouTube e sul sito Sogin Channel) era stata notevole, con oltre 160 partecipanti ed i numerosi interventi dei rappresentanti di Enti locali, associazioni, comitati, organizzazioni datoriali e sindacali dei territori, di singoli cittadini e di relatori tecnico-istituzionali.

La pubblicazione degli atti è un’occasione fondamentale per fare il punto sulla complessità della vicenda e l’estrema articolazione del procedimento partecipativo, di cui riteniamo obbligatorio dare contezza seppur in estrema sintesi.

I lavori del Seminario Nazionale si sono quindi articolati in 9 Sessioni, svolte in 11 giornate: la Plenaria di apertura, la Sessione nazionale, le Sessioni territoriali Sicilia, Sardegna, Basilicata e Puglia, Toscana, Lazio, Piemonte e, infine, la Plenaria di chiusura dei lavori, il 24 novembre 2021. A queste va aggiunta una Sessione di recupero dei portatori di interesse che non avevano potuto partecipare alla propria sessione per problemi logistici, che ha avuto luogo nel corso della Sessione territoriale Lazio.

La durata delle singole sessioni è stata commisurata al numero dei partecipanti alle stesse ed è stata strutturata con un’introduzione ai lavori, gli interventi dei portatori di interesse, gli interventi di esperti, un intervento di Sogin per commentare le osservazioni e proposte tecniche da Consultazione Pubblica e una parte dedicata a domande inviate in diretta e relative risposte.

I portatori di interesse, tutti collegati tramite una piattaforma on line a garanzia di omogeneità partecipativa di ognuno, insieme alla Segreteria Tecnica Sogin, hanno avuto a disposizione dieci minuti ciascuno per presentare un intervento illustrato in cinque slide.

Per quanto riguarda gli interventi – di inquadramento e frontali – dei relatori, hanno contributo ai lavori esperti e tecnici di Sogin, Enea, Nucleco, ISIN, Università, associazioni ed enti internazionali e rappresentanti istituzionali, sia a livello nazionale che locale. Vi sono stati interventi anche in modalità di interviste, costruite sui principali dubbi e perplessità raccolti nel corso delle sessioni.

In ogni sessione, il Direttore Deposito Nazionale e Parco Tecnologico e Responsabile Unico del Procedimento, ha presentato in sintesi le considerazioni e proposte tecniche pervenute in Consultazione Pubblica, commentando e dando riscontro a quanto emerso nel corso degli interventi dei portatori di interesse. Di tale sintesi è disponibile sul sito web di Sogin una restituzione comprensiva di un addendum ove sono riportate le risposte alle domande a cui non si è risposto in diretta e approfondimenti di alcune delle domande a cui invece si è risposto in diretta.

Forse in Italia è la prima volta, e di questo va dato atto, che si effettua su scala tanto vasta una Consultazione Pubblica seguendo la specifica normativa. Un lavoro lungo, articolato e complesso. Il solo documento finale di sintesi del deposito degli atti è lungo ben 28 pagine, fitte fitte, dove sono riportati tutti link ai singoli documenti (centinaia tra interrogazioni, domande, relazioni, memorie, leggi, norme, etc.) utilizzati e formatisi nel corso del Seminario.

Parliamo di migliaia di pagine che, al di là della indubbia valenza scientifica, offrono anche l’ennesima suggestiva lettura del nostro Paese, dove molto spesso l’interesse locale, legittimo per carità, tende a prevalere sull’interesse nazionale.

Dovrebbe intervenire la politica per portare a composizione i conflitti in nome di un bene superiore comune. Ma la politica non sempre è capace di immaginare un percorso simile. Spesso manda avanti gli scienziati e gli studiosi che, perplessi ed attoniti, cercano di spiegare i massimi sistemi anche a chi crede che la terra sia piatta.