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Greta in Campania

by Noemi Vorro
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“Voglio che agiate. Voglio che agiate come se la nostra casa fosse in fiamme. Perché è così.” Con queste parole Greta Thunberg al World Economics Forum di Davos esortava i leader e i diplomatici di tutto il mondo ad agire contro i mutamenti climatici.

La sedicenne attivista di Stoccolma ha dato vita al movimento FridayForFuture chiamando gli studenti delle scuole medie di tutto il mondo allo sciopero ogni venerdì e lo scorso 15 marzo hanno risposto da tutto il mondo. Da Washington a Mosca, da Shanghai a Rio, da New York a Londra, da Berlino a tantissime altre città.

Anche i giovani e giovanissimi italiani si sono fatti sentire nelle piazze dei nostri mille comuni. Anche a Napoli migliaia e migliaia di studenti hanno attraversato la città in un coloratissimo e coinvolgente corteo da piazza Garibaldi fino a piazza Plebiscito.

Ma come ha risposto il resto della Campania? Come si sono fatti sentire i ragazzi dei nostri tanti territori martoriati sotto il profilo ambientale, che più di tutti dovrebbero aver sviluppato la coscienza di un’emergenza che li tocca forse più da vicino di altri, ascoltando l’urlo lanciato da Greta? Chi si aspettava un particolare riscontro nella “Terra dei Fuochi” piuttosto che nell’area vesuviana è rimasto deluso.

Disattenzione e superficialità. Abbiamo dimostrato una mentalità ancora troppo chiusa, che concede poco spazio alle sollecitazioni che vengono dall’esterno, laddove è invece indispensabile fare massa critica. Per far sentire la propria voce alta e forte è necessario unirla a quella di tutti gli altri. Se si rimane isolati si rimane inascoltati e le uniche fiamme che vedremo saranno quelle dei roghi di rifiuti.

Guardando a quello che non è accaduto venerdì in quei territori afflitti dall’irresponsabile negligenza della nostra politica, si coglie l’assoluto bisogno di un cambio di mentalità da parte di ognuno di noi.

“Non possiamo risolvere un problema con lo stesso modo di pensare con il quale lo abbiamo creato.” Lo disse Einstein tanto tempo fa. Vale ancora oggi, soprattutto per noi e per la nostra terra.