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Il lavoro di Arpac Multiservizi sui “miasmi” nel giuglianese

by Matteo Ciccarelli
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L’Autore è Direttore Tecnico dell’Arpac Multiservizi

 

Così come richiesto, le attività di sopralluogo delle squadre Arpac Multiservizi sono iniziate nel pomeriggio di lunedì 27 settembre al fine di assicurare, nella zona Asi di Giugliano-Qualiano e nei suoi dintorni, una presenza attiva nell’arco dell’intera giornata.

Gli operatori coprono un territorio di circa 30 km2 con il compito di presenziare ed inviare tempestivamente segnalazioni di eventuali emergenze dovessero riscontrare così da poter attivare le squadre Arpac coordinate dal Dipartimento di Napoli. Sono inoltre dotati di devices predisposti all’utilizzo dell’app ArpacOdorBot (con utente codificato) allo scopo di poter opportunamente anche correlare le segnalazioni dei cittadini nello stesso arco temporale: per questo motivo, nell’elaborazione dei dati, tali segnalazioni vengono distinte sulle mappe di georeferenziazione. A partire dal 27/9 e a tutto il 31 gennaio 2022, sono state impegnate 527 squadre oltre ad aver effettuato interventi spot da parte del responsabile dell’area tecnica che si è coordinato con il personale Arpac per i campionamenti da questi effettuati. L’impegno profuso è stato commisurato all’evolversi dell’emergenza e quindi maggiormente concentrato nei mesi di ottobre (205 squadre oltre le 21 per gli ultimi giorni di settembre) e novembre (203 squadre) ma ancora in essere a dicembre (46 squadre) e a gennaio (52 squadre).

 

 

Ad eccezione di poche, inerenti evidenti fenomeni di combustione di materiale plastico, la quasi totalità delle segnalazioni, differenziate per le indicate intensità, vede gli operatori di Ams concordi nell’identificarle come riconducibili a “odore da frazione di rifiuti organici”. Tali segnalazioni sono per lo più state effettuate sul lato nord della zona ASI, anche e soprattutto in corrispondenza del suo limite recintato: il tutto è rappresentato negli elaborati cartografici suddivisi per data e fascia trioraria. E allo scopo di meglio circostanziare quanto rilevato è stata effettuata un’ulteriore elaborazione servendosi dei dati meteo forniti dal satellite Copernicus.

 

 

Infine, nell’ottica di far evolvere tale tipo di interventi affidandosi ad un supporto strumentale da integrarsi anche con quanto l’Agenzia sta approntando in merito, ci siamo dotati di un rilevatore IOMS (naso elettronico) per il quale è stata realizzata una struttura smontabile ad hoc per l’utilizzo con un veicolo dedicato in configurazione “stazione mobile”. La stazione di misura, posta ad un’altezza di 4 m circa, è sormontata da un sensore sonico in grado di rilevare direzione e velocità del vento, umidità relativa, pressione barometrica, temperatura e irraggiamento. Al netto di un’opportuna progettazione, potranno essere effettuate misure sia nelle aree che hanno lamentato maggiori criticità che direttamente presso quelle altre dove si presume siano invece concentrate le sorgenti di emissione.

 

 

Sarà inoltre possibile effettuare, sulla scorta dei dati acquisiti, una simulazione della ricaduta al suolo in tempo reale dell’impatto olfattivo con il calcolo della dispersione e la rappresentazione su mappa del pennacchio (isoplete di concentrazione odori con modello di tipo stazionario ISC-ST3 USAEPA) con descrizione dell’andamento del profilo verticale e orizzontale delle concentrazioni all’interno dello stable Boudary Layer mediante una funzione ibrido-gaussiana. Le linee guida in merito impongono protocolli ben precisi quando ci si riferisce alla olfattometria dinamica per cui occorrerà necessariamente attendere il completamento della definizione delle dotazioni dell’Agenzia: in ogni caso il sistema è predisposto sia per interventi nell’ambito di piani di monitoraggio che di verifica qualitativa, in campo, di modellazioni predisposte. Il tutto ovviamente sotto la stretta ed esclusiva direzione scientifica da parte dell’Agenzia.