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Inchiesta Acqua 4. Giugliano

by Lucia Severino
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Nelle precedenti puntate abbiamo messo il naso nelle dinamiche gestionali del distretto idrico di Napoli, che comprende 32 Comuni. L’idea sarebbe quella di affidare l’intero distretto alla napoletana ABC, ma gli altri Comuni non si sono espressi e ci è sembrato utile provare a capire quali problemi hanno e come pensano di risolverli. Abbiamo scelto Giugliano perché è il più grande, sia per numero di abitanti che per estensione territoriale, e perché pare sul punto di assumere iniziative concrete.

Lo scorso agosto, infatti, avrebbe ricevuto un’offerta di gestione del servizio idrico (in project financing?) da parte di un Consorzio stabile napoletano. Successivamente, si sarebbe fatta avanti un’azienda che opera per conto della Regione. Da ultimo, sembra che un colosso internazionale del settore, già fortemente presente in Campania, abbia chiesto al Comune la documentazione necessaria per avanzare una proposta. I nomi li conosciamo, ma non sono importanti ai fini del nostro discorso.

Più interessante sarebbe capire come un eventuale affidamento, soprattutto se in project financing che ha tempi di gestione lunghissimi, potrebbe essere compatibile con l’obiettivo di individuare un unico gestore di distretto. O perché si parli di sola gestione idrica quando si dovrebbe ragionare in termini d ciclo integrato (acquedotto e fognatura).

Al Comune tengono le bocche cucite, però ci è parso di capire che i procedimenti siano stati avviati anche con la nomina dei relativi Responsabili. Dal canto suo il Consiglio di distretto, per bocca del Coordinatore, invita tutti ad un incontro per definire un modello di governance comune.

Eppure, il Comune di Giugliano non può rimanere fermo. Fra perdite idriche e amministrative (compra molta più acqua di quella che riesce a vendere) e problemi tariffari (procedimenti sanzionatori da parte dell’ARERA), non se la passa bene.

Proprio ad agosto, la competente Autorità nazionale ha avviato un procedimento nei suoi confronti (determinazione DSAI/33/2019/IDR) per l’accertamento delle violazioni della regolazione tariffaria del Servizio Idrico Integrato e per l’adozione dei relativi provvedimenti sanzionatori e prescrittivi. Infatti, l’ARERA, in collaborazione con la Guardia di Finanza, lo scorso febbraio ha effettuato una verifica ispettiva presso il Comune. Dall’esame delle risultanze è emerso che questo, nelle fatture emesse agli utenti domestici, non avrebbe operato le prescritte decurtazioni tariffarie ed anzi avrebbe addebitato maggiori importi.

Il procedimento è lungo e si vedrà, d’altronde neanche le tariffe regionali sono state approvate. Però è chiaro che i singoli Comuni che, come Giugliano, gestiscono direttamente il servizio non dispongono delle necessarie risorse economiche e organizzative. L’ARERA sanziona. Acqua Campania spa, che vende acqua all’ingrosso, si fa pagare eccome. Le reti sono un colabrodo con perdite oltre il 70% (cioè a fronte di 100 euro spesi per comprare acqua, ne incasso solo 30 dall’utenza). L’Ente Idrico Campano sembra perso tra i massimi sistemi e delle gare per i gestori d’ambito non si vede neanche l’ombra. Qualcosa devono pur fare.

Speriamo solo che lo facciano presto e bene. Perché se qualcuno lo avesse dimenticato glielo ricordiamo noi. Alla fine, fra bollette e tasse, sono sempre i cittadini a pagare.