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L’ambasciatore Massari Vicepresidente di UN Women

by Vincenzo Pascale, New York City
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Sin dall’adesione alle Nazioni Unite e la piena condivisione dei suoi lavori, l’Italia è una potenza diplomatica. La capacità di dialogare e la capacità di creare alleanze diplomatiche sono uno dei grandi assets della diplomazia italiana all’ONU. Ricordiamo che all’ONU vige il principio di un voto uno Stato. In altre parole, su risoluzioni presentati da Stati Membri, il voto di uno Stato piccolissimo, quale potrebbe essere Palau, conta quanto il voto di una super potenza globale. Gli Stati Uniti d’America. Questo principio di vota porta a strutturare la necessità di creare alleanze diplomatiche e la forza del soft power. La capacità di persuasione attraverso capacità culturali, diplomatiche ed economiche.

Questa capacità di intessere relazioni unite al soft power italiano, hanno portato l’Italia, rappresentata all’ONU dal capo Missione, Ambasciatore Maurizio Massari, ad essere eletta per acclamazione alla Vice Presidenza del Consiglio Esecutivo di UN Women, principale agenzia mondiale per i diritti delle donne ricompresa nel sistema ONU. Si tratta di una prima volta per il nostro Paese, che nel 2022 era entrato a far parte del Consiglio Esecutivo con incarico biennale. Il mandato sarà affidato all’Ambasciatore Maurizio Massari, Rappresentante Permanente d’Italia alle Nazioni Unite, e si estenderà fino al gennaio 2024.

La Presidenza del Consiglio Esecutivo 2023 è andata all’Ambasciatore ucraino all’ONU Sergiy Kyslytsya. “La Vicepresidenza del Consiglio Esecutivo UN Women sarà uno dei momenti salienti dell’azione multilaterale dell’Italia quest’anno” – ha sottolineato Massari – “e i diritti delle donne saranno priorità trasversale che promuoveremo in tutte le sedi pertinenti, anche al di là della nostra gestione del Consiglio, incluso nella nostra attuale funzione di Vice Presidente ECOSOC, di Presidente entrante del Segmento Affari Umanitari ECOSOC e di membri entranti della Commissione ONU per il Peacebuilding”.

L’Ambasciatore ha ricordato la crescita costante del sostegno italiano a UN Women, da un punto di vista politico, finanziario e tecnico. Oltre all’aumento del 20% dei nostri contributi di base nel 2022, l’Italia è stata anche il primo Paese UE a investire in UN Women nel contesto dell’approccio “Team Europe” con progetti specifici in Africa, con una nuova iniziativa sui diritti e la leadership delle donne in Sudan. “C’è ancora molto lavoro da fare per raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne, come emerso dalla Commissione ONU sullo Status delle Donne e dal Forum Politico di Alto Livello sullo Sviluppo Sostenibile – HLPF nel 2022”, ha evidenziato Massari ricordando il negoziato fra 170 Paesi guidato dall’Italia lo scorso anno, inclusivo della revisione dell’SDG 5 sull’uguaglianza di genere. “Non possiamo accettare ulteriori ritardi o battute d’arresto. Dobbiamo intensificare le azioni per raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment di tutte le donne e le ragazze, ovunque. La Commissione sullo Status delle Donne, l’HLPF e il Vertice sugli SDGs di quest’anno, insieme agli altri vertici chiave, saranno cruciali per accelerare l’azione globale e non lasciare indietro nessuna donna e ragazza”.

Insomma, una azione diplomatica italiana globale a tutto campo e puntando sull’empowerment delle donne, centrali per ripensare un mondo più equo e egualitario. Una leadership italiana globale costruita sui diritti umani ed attraverso una grande capacità diplomatica di creare alleanze alla luce della fiducia accordata al nostro Paese.