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L’Arpac pubblica il censimento degli scarichi costieri in Campania

by Redazione
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L’Arpac, l’Agenzia regionale per l’ambiente in Campania, ha completato il censimento degli scarichi costieri della regione. Già consultabile sul sito web dell’Agenzia. “475 possibili fonti di impatto sulla qualità delle acque, classificate in dieci categorie ed evidenziate su una mappa interattiva”.

In caso di fenomeni di inquinamento delle acque di balneazione, Comuni e gestori degli impianti di depurazione avranno un quadro immediato delle possibili cause di contaminazione per adottare le necessarie misure. I cittadini, dal conto loro, avranno a disposizione uno strumento informativo finalmente completo ed esaustivo.

Il database georeferenziato contiene sia la localizzazione che la caratterizzazione degli scarichi. Suddivisi in dieci categorie contraddistinte da una scala di colori, dal rosso al grigio, che ne indica i decrescenti livelli di impatto. In particolare: scarichi privi di depurazione; scarichi di impianti di depurazione; tubi di troppo pieno di collettori fognari e di impianti di sollevamento; foci dei corsi d’acqua e apporti pluviali.

Le informazioni ad oggi disponibili rispecchiano la situazione a tutto maggio 2020 e saranno periodicamente aggiornate.

Come ha sottolineato il direttore generale dell’Arpac Stefano Sorvino, “Si tratta di un lavoro che ha una finalità non soltanto conoscitiva. In realtà l’Agenzia, durante la consueta campagna di monitoraggio condotta nel corso della stagione balneare, riscontra talvolta fenomeni, anche temporanei, di inquinamento che interessano le acque di balneazione e ne condizionano la fruibilità. In un’ottica di collaborazione tra enti, la mappatura degli scarichi permette di risalire più agevolmente alle possibili cause di contaminazione e di intervenire rapidamente per superarle”.

Noi aggiungiamo che questo database rappresenta davvero un contributo fondamentale per la corretta gestione del territorio. Tanto più importante perché a disposizione dell’intera cittadinanza. Speriamo che le varie Amministrazioni interessate lo usino davvero. Se no, saranno i cittadini a ricordarglielo.