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Le migrazioni tra emergenza climatica e inverno demografico

by Pietro Spirito
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Il mondo affronterà, nei prossimi decenni, devastanti migrazioni climatiche che ora sono appena agli inizi. Anche di questo dovrebbe discutere il Consiglio dei Ministri nella seduta straordinaria che si svolgerà oggi pomeriggio a Cutro.

Purtroppo anche i nostri figli dovranno probabilmente affrontare questa difficilissima prova. I territori abitabili si restringeranno in modo oggi inimmaginabile. Le rincorse verso luoghi vivibili faranno impallidire per quantità i movimenti migratori che abbiamo conosciuto nei decenni più recenti. Sarà una lotta per la sopravvivenza.

Stiamo pensando al futuro oppure, ancora una volta, guardiamo alle questioni strategiche con lo specchietto retrovisore? Siamo proprio certi che stiamo facendo l’interesse nazionale sbarrando le porte alle migrazioni, considerando anche l’inverno demografico che ormai è in pieno svolgimento nel nostro Paese? Nei prossimi decenni la popolazione italiana si ridurrà di 20 milioni di abitanti, con tutte le conseguenze economiche e sociali che si possono immaginare per l’apparato produttivo e per le pensioni.

Il Consiglio dei Ministri di oggi concentrerà tutta la sua attenzione sugli scafisti, contro i quali va certamente svolta una lotta dura senza quartiere, dispiegando tutte le leve repressive di cui siamo capaci, perché il traffico di esseri umani è un abominio che va condannato con il massimo della severità.

Non è questo il punto della discussione. Su tale fronte serve unità nazionale e coordinamento europeo. Cerchiamo però di guardare anche oltre il nostro naso. Problemi nuovi si affacciano all’orizzonte. Non possiamo affrontarli con le matrici interpretative di tre decenni fa. Serve una visione strategica.