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Le Nazioni Unite – II

by Vincenzo Pascale
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Da New York City. Prima parte: https://www.genteeterritorio.it/le-nazioni-unite-i/

 

Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU [https://www.un.org/securitycouncil/content/what-security-council] e’ il più importante organo decisionale dell’Istituzione ONU. Intorno ad esso ruota la sicurezza mondiale. Sebbene le decisioni prese dal Consiglio di Sicurezza sono periodicamente disattese pur ritenendo un forte valore emotivo nell’opinione pubblica internazionale e conservando un valore geopolitico negli assetti mondiali. Quali sono le funzioni ed i compiti del Consiglio di Sicurezza ONU. Proviamo ad elencarli – senza troppo tediare il lettore.

Mantenere la pace internazionale (e già vacilliamo!) e la sicurezza in accordo con la Carta dei principi delle Nazioni Unite. Investigare ogni disputa tra Nazioni che potrebbe portare a conflitti internazionali (e qui il Consiglio di Sicurezza svolge egregiamente la propria missione). Raccomandare metodi (di pace e negoziazione) per aggiustare tali dispute e formulare un piano per la creazione di un Sistema per regolare l’armamento delle Nazioni in procinto di affrontarsi militarmente. Sollecitare gli Stati membri dell’ONU ad applicare sanzioni economiche e misure per prevenire o fermare le aggressioni tra Stati membri, senza ricorrere all’uso della forza militare.

Non secondario il ruolo del Consiglio di Sicurezza di raccomandare all’Assemblea Generale la nomina del Segretario Generale e di eleggere I giudici della Corte Internazionale di Giustizia.

Del Consiglio di Sicurezza fanno parte, come Stati Membri permanenti, le potenze che hanno vinto il Secondo Conflitto Mondiale: gli Stati Uniti, la Federazione Russa, la Cina, il Regno Unito e la Francia. Le decisioni vanno ratificate all’unanimità. Prassi che non sempre avviene. Il rappresentante della Federazione Russa non si ritrae dal porre il veto su questioni di geopolitica [palese in questa fase storica quello sull’Ucraina].

Dunque potenze che rispecchiano ed evocano un assetto geopolitico mondiale vecchio di quasi ottanta anni. Altri Paesi emergenti premono, meglio dire avanzano diplomaticamente il loro diritto ad entrare come Membri permanenti nel Consiglio di Sicurezza. Da anni la Germania, forte della sua solida economia, preme per un posto nel Consiglio di Sicurezza, poi l’India, Potenza nucleare e demografica e democrazia asiatica, la Nigeria, potenza economica Africana ed influente economicamente nel panorama geopolitico africano.

Vi sono poi Stati Membri ONU eletti a rotazione con diritto di sedere nel Consiglio di Sicurezza, ma senza diritto di voto. L’Italia, dopo anni di tentativi e lobbying internazionale è riuscita a far parte del Consiglio di Sicurezza ONU nel biennio 2017-2018 dividendo il seggio con l’Olanda. In precedenza l’Italia aveva fatto parte del Consiglio di Sicurezza ONU negli anni 1959-1960; 1971-1972; 1975-1976; 1987-1988; 1995-1996; 2007-2008.

Al centro dell’impegno della diplomazia Italiana all’ONU vi è il concetto della sicurezza fondato su un forte legame tra stabilità politica, sviluppo e rispetto dei diritti umani. Posizioni che l’Italia ha applicato alle numerose crisi discusse nel Consiglio di Sicurezza. Ad iniziare dalle crisi più vicine al nostro Paese, ove l’Italia gioca un ruolo importante: la Libia, il Mediterraneo, il Medio Oriente, il Sahel [Africa Sub Sahariana] e l’Africa Orientale. Ma soprattutto la diplomazia Italiana è stata tra I patrocinatori della promozione del patrimonio Culturale e per combattere il traffico di opere d’arte nei paesi in conflitto e come strumento per finanziare gruppi terroristici. Insomma, se il Consiglio di Sicurezza ONU è paralizzato da veti non privi di interessi [vedi la Federazione Russa], il lavoro delle Diplomazie mondiali, in primis quella Italiana, svolgono un lavoro di costruzione del consenso su istanze importanti, ad iniziare dai cambiamenti climatici a quelli della sicurezza alimentare. Di questo parleremo nei prossimi interventi.