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Politkovskaja, Cecenia

by Flavio Cioffi
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Consigli di lettura 4/2023

 

Anna  Politkovskaja morì nel 2006 a Mosca, assassinata nell’ascensore del suo palazzo. La ricorderete tutti. Era una giornalista d’inchiesta, una investigatrice, una reporter di guerra, una testimone mai distaccata. Irriducibilmente antiputiniana, trattò approfonditamente la questione cecena. Scrisse cose che lette oggi, a guerra Ucraina in corso, fanno venire i brividi per tanti motivi. Dal suo “Cecenia. Il disonore russo” (Fandango Tascabili 2009):

 

In che epoca viviamo? Cos’è questa nuova guerra? Quale ritmo imprime alla nostra società? Chi siamo noi, cittadini russi dell’inizio del ventunesimo secolo?

Noi? Siamo pronti a scannarci per ogni parola che non ci piace. Siamo intolleranti e intransigenti.

Noi? Noi, molto semplicemente, abbiamo ricominciato a mettere in circolazione concetti gravi come quello di “nemico del popolo”, e affibbiamo questa etichetta a tutti quelli che non la pensano come la maggioranza, senza alcuna distinzione.

Noi? Noi abbiamo riconosciuto che una pallottola in testa è il mezzo più semplice e più naturale per risolvere qualunque conflitto, per minimo che sia.

Noi? Noi, inariditi dalla guerra, odiamo più spesso di quanto non amiamo. L’odio è la nostra preghiera. Stringiamo i pugni volentieri, ma abbiamo difficoltà a riaprire le mani. E ancora una volta, invece di respirare l’aria a pieni polmoni, ci nutriamo del sangue dei nostri compatrioti senza battere ciglio.

ANNA STEPANOVNA POLITKOVSKAJA

 

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