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San Matteo in piazza a Salerno tra fede e polemiche

by Federica Inverso
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Migliaia in piazza per San Matteo. La fede ha chiamato e i salernitani hanno risposto. Poco importa che anche quest’anno il Covid ci abbia messo lo zampino impedendo al Santo Patrono di Salerno di sfilare per le vie del centro. La tradizione, rivisitata, si è ripetuta. E se San Matteo non può andare dai salernitani sono i salernitani che vanno da San Matteo. Tutti in fila, muniti di Green Pass. Nella nuova e grande Piazza della Libertà, inaugurata il giorno prima dal presidente della Campania Vincenzo De Luca, il 21 settembre si è tenuto il solenne pontificale officiato da monsignor Parolin, segretario di Stato Vaticano. Il cardinale si è detto commosso per l’amore che i cittadini hanno dimostrato per il loro Santo Patrono e ha augurato alla città “che questa celebrazione possa davvero rappresentare un segno di ripresa e di speranza”. Tantissimi i fedeli che hanno partecipato all’evento.

Un bagno di folla tra sacro e profano, una cerimonia “sobria ed emozionante” per il sindaco Vincenzo Napoli che non è stata esente dalle inevitabili polemiche elettorali. Opposizioni unite, in primis, contro la decisione di inaugurare la piazza a pochi giorni dalle elezioni comunali e poi contro la decisione della Curia di svolgere, per la prima volta al di fuori della Cattedrale, la Santa Messa in onore del Patrono proprio all’interno della nuova piazza. “La politica resti fuori da San Matteo”, in sostanza, l’attacco dei candidati alla fascia tricolore che hanno lanciato la sfida a Vincenzo Napoli, o meglio a De Luca.

Per il candidato Michele Sarno si è trattato “dell’ultimo disperato tentativo per riconquistare consenso. L’ennesimo spot elettorale”. Sulla stessa lunghezza d’onda la candidata Simona Libera Scocozza. Linea dura da parte del deputato del M5Stelle Angelo Tofalo che, insieme al Codacons, ha inviato un esposto all’Agcom e alla Procura. Per il pentastellato, l’inaugurazione organizzata da Comune e Regione avrebbe violato la par condicio prevista dall’appuntamento elettorale per le amministrative. E non è mancata una stoccata alla Chiesa. Il candidato Giampaolo Lambiase ha tirato in ballo la Curia con un vecchio episodio. “Ricordo che un paio di mesi fa l’arcivescovo diede questo monito ai suoi parroci: “tenete lontana la politica dalla Chiesa!”. Evidentemente monsignor Bellandi ha cambiato opinione!”.

Dalla Curia, però, avevano già alzato le mani tempo prima. “La richiesta rivolta alle autorità competenti – si legge in una nota – tesa a favorire una maggiore partecipazione delle persone rispettando altresì le norme richieste in tempo di pandemia, concerneva la disponibilità di piazza della Concordia anche per un richiamo ideale alla celebrazione presieduta qui da papa Giovanni Paolo II”. Successivamente, a seguito di un serrato dialogo intercorso con le diverse autorità e cariche istituzionali della città, la scelta è ricaduta su piazza della Libertà per “maggiore ampiezza, disposizione logistica e maggiori garanzie per una celebrazione da svolgersi in condizioni di piena sicurezza e rispetto delle norme”.

D’altronde, il presidente De Luca lo aveva già puntualizzato durante il taglio del nastro dello slargo fronte mare del Crescent, targato dall’archistar Ricardo Bofill. “E’ la piazza sul mare più grande d’Europa”, aveva detto poco dopo essersi commosso. Chiaro che, dopo oltre dieci anni di lotte, processi, crolli e attesa, l’emozione sia stata tanta.

Insomma, un battesimo di fuoco per la “neonata” Piazza. O forse una lunga inaugurazione con al culmine un’importante incoronazione. Non c’è dubbio che, in soli due giorni di “vita”, il grande slargo abbia già conquistato di diritto lo status symbol della città, con tanto di “benedizione” del Santo Patrono. Da “luogo immaginario e immaginato”, coperto da critiche e burocrazia, ad altare vista mare del Santo cittadino.