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Sangiuliano a Pompei per lo scavo di Porta di Nola

by Federico L.I. FEDERICO
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Nel Primo Pomeriggio di questo strambo 29 di maggio – che è passato dal sole cocente alle bombe d’acqua – il Ministro Gennaro Sangiuliano, ha tenuto a Napoli un dotto intervento sul grande Mosaico della battaglia di Isso, scomodando due colossi della cultura filosofica come Martin Heidegger ed Ernst Junger e la loro visione sul conflitto tra Oriente e Occidente che non fu (o non è?) mai soltanto un conflitto, ma piuttosto una “contaminazione” tra diverse e complesse realtà, che anche quando è dura e feroce come lo fu ad Isso, è anche alla fine feconda. Lo stesso Sangiuliano, una volta passato all’intervista che gli è stata chiesta a Pompei, ha riproposto la questione della linea di demarcazione delle due Culture, facendola però precedere – con sensibilità benvenuta, che gli riconosciamo volentieri – da un opportuno sentimento di pietas verso le vittime dello sconvolgente dramma, a vasta dimensione territoriale, che fu l’eruzione vesuviana pliniana. Nell’area lo scavo fu iniziato nel 1888 e poi interrotto. Oggi è stato ripreso per garantirne il completamento. Quello di Sangiuliano però va colto come ciò che in effetti era: cioè un invito garbato alla cautela nella manipolazione di vittime e scheletri tirati fuori dai contesti di scavo ed esibiti, a volte senza verecondia, sulle pagine delle Tv e dei Social d’ogni angolo di mondo.

Che questo modo sia l’unico modo di rilanciare l’attenzione del mondo su Pompei, abbiamo i nostri dubbi, più volte esternati. E riteniamo che la parabola straordinaria della affluenza di visitatori al MANN e, prima che allo stesso MANN, di visitatori e turisti d’ogni dove alla Città di Napoli, non fa che rafforzare i nostri convincimenti di modesto pompeianista, attento anche alle dinamiche turistiche in risalita straordinaria dappertutto, persino nel centro cittadino della Pompei moderna. Il fatto, anzi il fenomeno, è sotto gli occhi di tutti, considerato che gruppi più o meno disciplinati di visitatori – non di pellegrini, attenzione! – transitano fin dalle prime ore del mattino nella grande Piazza Bartolo Longo, su cui si apre il Santuario Mariano, famoso nel mondo, sotto l’incombente presenza del Campanile del Santuario, che risulta tra i più alti campanili d’Italia cui la risalita con ascensore conferisce un netto valore aggiunto in termini di conoscenza del territorio moderno circostante gli Scavi pompeiani.

Entrando nell’argomento della visita di ieri del Ministro Sangiuliano rimandiamo al Comunicato Stampa che recita così: Sono state avviate a febbraio nuove indagini nella cosiddetta Regio IX di Pompei – uno dei nove quartieri in cui è suddiviso il sito – in un’area estesa per circa 3.200 mq, quasi un intero isolato della città antica sepolta nel 79 d.C. dal Vesuvio. Il progetto si inserisce in un più ampio approccio che, sviluppato durante gli anni del Grande Progetto Pompei, mira a rettificare e risolvere i problemi idrogeologici e conservativi dei fronti di scavo, ovvero il confine tra la parte scavata e quella inesplorata della città antica. Quest’ultima ammonta a circa 22 ettari di isolati e case ancora sepolti sotto lapilli e cenere, quasi un terzo dell’abitato antico. L’impostazione del nuovo scavo, ubicato nell’Insula 10 della Regio IX, lungo Via di Nola, (…)  ha visto emergere la casa di Orione, la casa con Giardino e il Thermopolium. Questi importanti rinvenimenti si sono verificati negli anni della Direzione del prof. Osanna, punteggiati di scoperte, a volte occasioni di diverse e opposte valutazioni di altri Archeologi. Il Comunicato Stampa continua così: Oltre a migliorare le condizioni di conservazione e tutela delle strutture millenarie attraverso una risistemazione dei fronti di scavo, da sempre elementi di vulnerabilità a causa della pressione del terreno sui muri antichi e del deflusso delle acque meteoriche, i nuovi scavi si avvalgono dell’impiego delle diverse professionalità, tra cui archeologi, archeobotanici, vulcanologi, sismologi, numismatici, oltre ad architetti, ingegneri e geologi, per trarre il massimo di informazioni e dati dalle operazioni di indagine stratigraficaL’obiettivo è migliorare la conservazione, rimodulando il fronte di scavo e acquisire nuovi dati archeologici. Noi aggiungiamo soltanto: Ben Venga il raggiungimento di un tale obiettivo, meglio ancora se accompagnato da un migliore livello di Accoglienza Turistica per i visitatori e i turisti di tutto il mondo.