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Focus Regionali 2. M5Stelle e Dema

by Lucia Severino
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Valeria Ciarambino, come si sa, ha vinto le primarie online del Movimento 5 Stelle. Com’è consuetudine di questo tipo di consultazioni i votanti sono stati pochini, se non andiamo errati ha avuto circa 2.500 voti. Fa un po’ strano che così poche persone possano determinare il candidato Presidente di una Regione di sei milioni di abitanti, ma questo è il meccanismo del Movimento.

Ora bisogna vedere cosa succederà concretamente. Ricorderete che prima dell’emergenza si ipotizzava la candidatura del ministro Costa, espressione di un accordo elettorale con il PD e De Magistris, che avrebbe messo da parte un De Luca in difficoltà e fronteggiato con ottime chances un centrodestra allora in vantaggio. Poi il quadro è cambiato. De Luca ha conquistato la ribalta e risalito i sondaggi, il PD nazionale è sparito e l’alleanza è naufragata.

A questo punto i pentastellati hanno deciso di mettere sul tavolo un candidato di bandiera che consenta loro di presentarsi da soli, se necessario, ma lasciando in piedi una qualche trattativa. Ciarambino è la persona ideale. E’ vero che è già stata candidata senza successo cinque anni fa, però è stata la guida indiscussa dei 5Stelle in Consiglio regionale e l’unica, le va dato atto, ad aver provato davvero a fare opposizione a De Luca in Campania. Inoltre, è vicinissima a Di Maio che può così riaffermare la propria leadership territoriale, nonostante il Presidente Fico.

Quindi, nel caso di nuove alleanze, non è scontato che sia effettivamente candidata. Lei stessa ha parlato della costruzione di una rete di persone disposte a dare una mano, di una grande rete civica alternativa. A chi si riferisce? Viene da pensare in prima battuta a De Magistris, al quale la Ciarambino chiede di chiarirsi le idee.

E non solo lei. Anche all’interno di Dema molti insistono affinché il Sindaco si decida a presentare una lista alle regionali. Alcuni la vogliono in appoggio a De Luca, altri pensano ad un’intesa con Sinistra e 5Stelle. Anche qui si parla di una rete che raccolga la politica a sinistra del PD, a cominciare da Rifondazione, l’associazionismo ambientalista, il mondo del volontariato e via dicendo. Oltre, come detto, ai 5Stelle.

I lavori sono in corso e De Magistris li sta seguendo in prima persona fra Roma e Genova, più che a Napoli. Oltre agli ottimi rapporti con Fico, il Sindaco vanta infatti un’antica consuetudine con il vero vertice pentastellato. Ma è tutto ancora molto incerto.

Se l’operazione andasse in porto il candidato comune, chiunque fosse, potrebbe giocarsela – sia pure con difficoltà – e avrebbe comunque il peso politico di determinare la sconfitta altrui e di avviare un progetto importante. Se invece non si trovasse un’intesa, la corsa solitaria dei 5Stelle rappresenterebbe una desistenza di fatto come in Emilia-Romagna e De Magistris e i suoi avrebbero un problema di sopravvivenza.

Il quadro è ancora sfocato ma una cosa è sicura: la campagna elettorale si giocherà a suon di denunce e presunti scandali, soprattutto sul tema della sanità (ma anche dell’ambiente). Vedi per tutte le recenti inchieste giornalistiche sull’ASL Napoli 1 e sul nuovo reparto Covid dell’Ospedale del Mare.