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La seconda giornata del Premio Internazionale di Archeologia Amedeo Maiuri, in sigla P.I.A.A.M., tenutasi al Salone Marianna De Fusco della casa Comunale di Pompei, era cominciata in sordina con la cerimonia del calco della mano partecipata soltanto dagli addetti ai lavori. Il protagonista assoluto è stato comunque il “premiando” Paolo Giulierini. Coprotagonisti il Direttore artistico Carlo Manfredi e lo scultore Umberto Cesino che ha organizzato, con la sobria regia di chi scrive, la fase del calco della mano utilizzando sabbia rossa di fonderia e gesso per tirarne la prima impronta solida, da replicare poi in bronzo dorato come già fatto per la mano di Masanori Aoyagi, precedente vincitore del Premio Maiuri alla Carriera, breviter PIAAM. Testimoni d’eccezione erano Piero Pruneti, Direttore della rivista Archeologia viva, Umberto Pappalardo e Antonio De Simone, archeologi e docenti di Archeologia.
Il gruppetto si è poi recato nel Santuario. Colà li attendeva Don Pietro Caggiano, pronto a fare da Cicerone per la illustrazione della cittadella e della basilica santuariali, ubicate nel cuore pulsante della città di Pompei, quella viva. Quella, per intenderci, sorta per intuizione di Bartolo Longo, l’avvocato pugliese, oggi beato e in odore di Santità, che ha connotato con le sue straordinarie opere di Carità la facies urbana della Città nuova.
Nel pomeriggio, puntualmente alle sedici, si è tenuto il pezzo forte della IV edizione del PIAAM, costituito dalla Cerimonia di Premiazione del Prof. Paolo Giulierini, Direttore del Museo Nazionale di Napoli, il MANN, personalmente condotta dal Direttore Artistico che gli ha consegnato il Trofeo PIAAM, dopo la presentazione del personaggio Giulierini fatta da Piero Pruneti e gli interventi brevi ma significativi di De Simone e Pappalardo. Lo snodarsi dell’evento è stato felicemente interrotto da due intermezzi musicali del duo Lara Lombardi e Giulia Bracchi. E c’è stato anche il saluto deferente di Massimiliano Nuzzolo, premiato ieri per la scoperta archeologica dell’Anno, riguardante il ritrovamento del Terzo Tempio solare in Egitto.
Ha infine preso la parola lo stesso Giulierini, visibilmente contento e un filino commosso, illustrando la propria esperienza al MANN, dove è riuscito a raddoppiare il numero dei visitatori aprendo le porte del Museo alla Città, come per ogni Museo o per ogni area monumentale andrebbe fatto. Questo il credo vincente del destinatario del Premio Maiuri di quest’anno. Egli ha detto, tra l’altro, che il Museo Nazionale è il massimo custode delle testimonianze tratte dagli scavi pompeiani dal loro inizio, cioè da un quarto di Millennio e che, quindi, la vicinanza di Pompei al MANN è un fatto storicamente consolidato e noto, da rilanciare nel mondo con opportune iniziative.
La serata si è poi conclusa tra applausi scroscianti indirizzati dal folto pubblico – che affollava il Salone De Fusco – alla straordinaria esibizione dei Tableaux Vivants della Regista Dora De Maio e della sua formidabile équipe d’attori che hanno composto splendidi quadri plastici, viventi e muti, tratti dal ciclo di affreschi del grande Sala della Villa dei Misteri a Pompei Scavi, in anteprima mondiale. E a questo punto – che era il clou della serata – ha fatto la propria apparizione il Sindaco Carmine Lo Sapio, appena liberatosi da più pressanti impegni, insieme al Consigliere Vitiello e all’Assessore Troianiello. Il Sindaco ha quindi preso la parola e ha scambiato con il Direttore del MANN Giulierini e il Direttore del PIAAM Manfredi cordiali battute di complimenti ed auguri per un futuro di collaborazione tra il Comune di Pompei e il Museo napoletano, che è tra i più grandi e noti Musei Archeologici del mondo.