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I Sindaci chiedono poteri commissariali

by Luca Rampazzo
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Il 24 Aprile i Sindaci di alcune grandi città (Roma, Milano, Napoli, Torino, Firenze, Bologna, Genova, Bari, Palermo, Catania, Venezia, Cagliari, Reggio Calabria), al termine di una riunione presieduta dal presidente dell’Anci, Antonio Decaro, e coordinata dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, hanno rilasciato una dichiarazione in cui chiedono al Governo un cambio di passo. In vista della Fase 2, infatti, i primi cittadini vorrebbero tornare protagonisti della ripartenza. Acquisendo, se necessario, poteri commissariali.

“Se si vuole davvero far ripartire il Paese, se si vuole dare un’iniezione di liquidità dopo questo lungo stop, bisogna affidarsi agli ottomila Comuni: bisogna darci la possibilità di appaltare le gare con procedure semplificate, bisogna elevare l’affidamento diretto a centomila euro, nominateci commissari con potere straordinario. Fidatevi dei sindaci, non solo a parole”, dichiarano i Sindaci Metropolitani.

Per capire l’esigenza dei primi cittadini dobbiamo tornare al 25 Marzo quando il Governo, per semplificare la linea di comando, ha tagliato il livello cittadino. In sostanza, ai sindaci era vietato fare ordinanze riguardanti l’emergenza. Adesso, in vista della ripartenza, i sindaci dei grandi centri chiedono di tornare protagonisti e lo fanno con un punto interessante: siamo liquidi, fateci spendere. Infatti, ad oggi, uno dei maggiori limiti è quello burocratico e, come fanno notare gli scriventi, la ratio normativa è una sostanziale sfiducia. Sentimento che mal si attaglia, sia da un punto di vista pratica che da uno simbolico, ma si attaglia al momento presente.

Segue un lungo elenco di richieste che si può riassumere così:

  1. Va fatta chiarezza sulle mascherine: sono obbligatorie? Chi le procura? A che prezzo? E chi non se le può permettere?

  2. I mezzi pubblici saranno uno snodo critico: quale sarà la nuova capienza? Inoltre, visto il calo dei passeggeri, il costo va coperto con nuove convenzioni.

  3. Aiuti alle famiglie: dove verranno lasciati i bambini? A questo punto o si amplia il bonus babysitter o si richiama in campo il terzo settore, ovviamente senza assembramenti.

  4. I sindaci chiedono anche più soldi, ma non lo fanno, ed è una novità, chiedendo maggiori trasferimenti, ma allentamenti alle regole di finanza locale: meno accantonamenti, più capacità di spesa.

  5. Si chiede inoltre che vi siano minori interferenze regionali in materie loro delegate, come la raccolta dei canoni di occupazione di suolo pubblico. Chiedendo piuttosto maggiori fondi per gli affitti di quelli ancora aperti. La polemica va inquadrata nelle norme sul distanziamento sociale nei locali pubblici: visto il minore spazio più regioni (tra cui la Lombardia) stanno pensando di allentare le norme sull’occupazione di suolo pubblico. I Sindaci mettono quindi le mani avanti: non depauperateci, siamo già al limite. Piuttosto aiutateci a dare soldi a chi ne ha bisogno.

In conclusione, gli elementi fondamentali della dichiarazioni sono tre: i Sindaci vogliono tornare protagonisti, hanno soldi in cassa che possono usare per una serie di lavori pubblici che muoverebbero l’economia, e li spenderebbero se il governo li agevolasse e il loro principale ostacolo non è palazzo Chigi, ma le Regioni. Segnalando, quindi, una grande disponibilità a collaborare, purché vi sia una chiamata al tavolo.