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Vaccini. Ma chi comanda?

by Flavio Cioffi
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Il Governo ha stabilito le nuove regole per le vaccinazioni, lo sappiamo. Bisogna procedere per ordine di età, qualunque altro criterio non va bene. Basta con gli ordini professionali, le categorie produttive e via dicendo. Per non parlare dei presunti furbetti. Draghi è stato esplicito e ci ha messo la faccia. Il nuovo Commissario all’emergenza Figliuolo, con piglio da generale, ha addirittura diramato ordini. Anzi ordinanze. La n. 6 del 9 aprile che recita:

DISPONE

…la vaccinazione rispetta il seguente ordine di priorità:

− persone di età superiore agli 80 anni;

− persone con elevata fragilità e … familiari conviventi, caregiver, genitori/tutori/affidatari;

− persone di età compresa tra i 70 e i 79 anni e, a seguire, di quelle di età compresa tra i 60 e i 69 anni.

…Parallelamente alle suddette categorie è completata la vaccinazione di tutto il personale sanitario e sociosanitario, in prima linea…

Le persone, che hanno già ricevuto una prima somministrazione, potranno completare il ciclo vaccinale col medesimo vaccino.

Chiaro no? DISPONE! Si, ma quello che non è subito chiaro è se questa disposizione sia obbligatoria per le Regioni e quindi per le ASL che concretamente vaccinano.

Per De Luca no. “Basta, non procederemo per fasce d’età, altrimenti l’economia muore” ha dichiarato. Per poi aggiungere: “completati ultraottantenni e fragili darò priorità ai settori economici. Non mi servono autorizzazioni. C’è il settore portante del turismo e non possiamo vaccinare ad agosto”.

Alla base di questa scelta di rottura ci sarebbe il timore per la concorrenza di altri Paesi, in particolare Spagna e Grecia, e la valutazione che sia prevalente l’interesse economico a salvare la stagione turistica. Magari poi la ricerca del consenso, anche in chiave elettorale per le prossime comunali. Infine, si dice che De Luca non abbia gradito il riferimento fatto da Draghi in conferenza stampa a chi si è fatto vaccinare (con che coscienza?) pur non rientrando fra le categorie a maggior rischio. Si sarebbe sentito chiamato in causa.

Ma insomma, alla fine chi comanda? Chi stabilisce le regole e ne garantisce l’attuazione? Si parla di probabili ricorsi del Governo contro le eventuali decisioni della Campania in deroga al piano vaccinale. Quindi siamo in mano ai Tribunali? O mamma mia.

Siamo in emergenza. Sarebbe il momento, anzi lo è già da un anno, che lo Stato assumesse davvero il controllo. Così come sono state applicate le norme costituzionali che hanno consentito di “sospendere” i nostri diritti alla libertà personale, al lavoro e allo studio, si applichino quelle (ultimo comma dell’art. 120 della Costituzione?) che permettono allo Stato, non dico di commissariare le Regioni, ma almeno di avocare la competenza sul fronte vaccinale.

Passata l’emergenza, torneremo come prima. Purtroppo.